24-25 gennaio 2025
La locandiera
di Carlo Goldoni
regia di Luca Tessieri
Scritta nel 1751, La locandiera è ancora oggi la commedia goldoniana più amata e rappresentata nel mondo. La Commedia dell’Arte è superata da una costruzione teatrale nuova ma ancora legata, in parte, a procedimenti tradizionali. Mirandolina calca la scena da protagonista, riesce ad asservire nobili e borghesi ai suoi desideri. Al di là della dichiarata funzione educativa, la locandiera rappresenta il passaggio definitivo alla commedia riformata, poiché il testo è interamente scritto, non presenta maschere o caratteri stereotipati, ma personaggi psicologicamente complessi e verosimili ed è redatto in un linguaggio quotidiano.
La trama è ambientata a Firenze, dove la giovane Mirandolina è proprietaria di una locanda. Lo spiantato Marchese di Forlimpopoli e il ricco Conte d’Albafiorita sono ospiti della locanda e rivali in amore proprio per la locandiera, di cui è invaghito anche il cameriere Fabrizio. Alla locanda giunge anche il Cavaliere di Ripafratta, noto misogino, la cui indifferenza colpisce l’orgoglio femminile di Mirandolina. La giovane decide di vendicare non solo se stessa, ma tutte le donne, adoperandosi per conquistare il Cavaliere con una sottile e intelligente seduzione. A rendere ancora più scoppiettante la situazione, alla locanda giungono due attrici di teatro, che si fingono nobildonne, le quali vengono subito smascherate da Mirandolina che le coinvolge nel suo piano dando alle due il compito di distrarre il Conte e il Marchese mentre lei si dedica alla impietosa conquista del Cavaliere.
Le tematiche principali della commedia si possono sintetizzare in due opposizioni: quella tra i personaggi appartenenti a diversi ceti sociali (nobiltà e borghesia) e quella tra uomo e donna, rappresentata in forma estremizzata dall’incontro-scontro fra il burbero Cavaliere e la conturbante Mirandolina. Proprio sulle differenze tra i personaggi, i loro modi di rapportarsi e le loro azioni si regge la comicità de La locandiera.
La messa in scena vede il personaggio di Mirandolina diviso tra tre attrici che la interpretano simultaneamente. La regia ha voluto usare questo espediente per sottolineare la complessità del personaggio e mettere in risalto tutti gli aspetti del suo carattere: c’è la Mirandolina “seduttrice”, colei che civetta e corteggia senza mai superare i limiti delle convenzioni sociali; c’è la Mirandolina “laboriosa”, la vera e propria locandiera, sempre concentrata a svolgere i compiti del mestiere e attenta ai propri interessi economici; e, infine, c’è la Mirandolina “vendicativa”, quella dall’orgoglio ferito, che cerca vendetta nei confronti del cavaliere. Le tre attrici lavorano in sinergia, mischiando le proprie carte e mescolando i loro “colori” per dare vita a uno dei personaggi più belli del teatro goldoniano.
La trama è ambientata a Firenze, dove la giovane Mirandolina è proprietaria di una locanda. Lo spiantato Marchese di Forlimpopoli e il ricco Conte d’Albafiorita sono ospiti della locanda e rivali in amore proprio per la locandiera, di cui è invaghito anche il cameriere Fabrizio. Alla locanda giunge anche il Cavaliere di Ripafratta, noto misogino, la cui indifferenza colpisce l’orgoglio femminile di Mirandolina. La giovane decide di vendicare non solo se stessa, ma tutte le donne, adoperandosi per conquistare il Cavaliere con una sottile e intelligente seduzione. A rendere ancora più scoppiettante la situazione, alla locanda giungono due attrici di teatro, che si fingono nobildonne, le quali vengono subito smascherate da Mirandolina che le coinvolge nel suo piano dando alle due il compito di distrarre il Conte e il Marchese mentre lei si dedica alla impietosa conquista del Cavaliere.
Le tematiche principali della commedia si possono sintetizzare in due opposizioni: quella tra i personaggi appartenenti a diversi ceti sociali (nobiltà e borghesia) e quella tra uomo e donna, rappresentata in forma estremizzata dall’incontro-scontro fra il burbero Cavaliere e la conturbante Mirandolina. Proprio sulle differenze tra i personaggi, i loro modi di rapportarsi e le loro azioni si regge la comicità de La locandiera.
La messa in scena vede il personaggio di Mirandolina diviso tra tre attrici che la interpretano simultaneamente. La regia ha voluto usare questo espediente per sottolineare la complessità del personaggio e mettere in risalto tutti gli aspetti del suo carattere: c’è la Mirandolina “seduttrice”, colei che civetta e corteggia senza mai superare i limiti delle convenzioni sociali; c’è la Mirandolina “laboriosa”, la vera e propria locandiera, sempre concentrata a svolgere i compiti del mestiere e attenta ai propri interessi economici; e, infine, c’è la Mirandolina “vendicativa”, quella dall’orgoglio ferito, che cerca vendetta nei confronti del cavaliere. Le tre attrici lavorano in sinergia, mischiando le proprie carte e mescolando i loro “colori” per dare vita a uno dei personaggi più belli del teatro goldoniano.
produzione
Produzione di Kuru Teatro
con Vezio Bianchi, Francesco Borsacchi,
Antonia Grimolizzi, Federico Librino,
Bianca Mazzei, Natalia
Menconi,
Saverio Ottino, Tiziano Rovai,
Vincenzo Sacco, Luca Tessieri
orari spettacoli
h. 9.00 e h. 11.30
durata circa 90 minuti
dove
Teatro Sant'Andrea
produzione
Produzione di Kuru Teatro
con Vezio Bianchi, Francesco Borsacchi,
Antonia Grimolizzi, Federico Librino,
Bianca Mazzei, Natalia
Menconi,
Saverio Ottino, Tiziano Rovai,
Vincenzo Sacco, Luca Tessieri
orari spettacoli
h. 9.00 e h. 11.30
durata circa 90 minuti
dove
Teatro Sant'Andrea